Circa tre anni fa ho cominciato a fare sistematicamente il pane in casa.
Lo facevo anche prima, ma più saltuariamente, il che mi impediva di utilizzare la pasta madre: diciamo che avrei anche potuto utilizzarla, ma dovendo comunque rinfrescarla ogni 3-4 giorni tra una panificazione e l'altra, me ne sarei ritrovata in casa dei veri quantitativi industriali. Perciò, quando decidevo di fare il pane, acquistavo un panetto di lievito fresco o una busta di pasta acida essiccata.
Poi è giunto il momento dell'autoproduzione, a partire proprio dal pane. Da quel momento, nel mio frigorifero "vive" un certo quantitativo di pasta madre (dico vive perchè è come avere una bocca in più da sfamare!), che mi ha dato e continua a dare ottimi risultati.
Per un pane-base (quello che preparo per il consumo quotidiano della famiglia) seguo questo semplice procedimento. E' un po' lungo ma non complicato: una volta che si è preso il ritmo giusto, diventa solo una questione di organizzarsi con i tempi.
Prendo due etti di pasta madre (impasto della panificazione precedente) e li diluisco con un po' di acqua tiepida, dopo 10-15 minuti aggiungo 100 gr di farina, ne faccio una pastella molle che lascio lievitare, coperta, per almeno 2 ore (dato che non ci sono problemi ad aumentare questi tempi, questa operazione può anche essere effettuata la sera, se poi si panifica la mattina).
A questo punto unisco 800 gr di farina semintegrale (ovviamente va bene anche bianca o 100% integrale), 1 cucchiaino pieno di sale, 1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva e acqua tiepida sufficiente ad ottenere un impasto morbido ed elastico, che andrà lavorato per 15-20 minuti a mano (fare il pane è un ottimo esercizio fisico!).
Metto l'impasto nello stampo prescelto (unto o foderato di carta-forno, se non è antiaderente), copro con un telo umido e lo lascio lievitare al caldo per altre due ore. Nel frattempo accendo il forno a 230° e dentro ci metto un pentolino di acciaio con dell'acqua (per apportare la giusta umidità). Cuocio il pane a questa temperatura per i primi 30 minuti, poi lo tolgo dallo stampo, abbasso a 200° e cuocio per altri 15 minuti. Se non si desidera una crosta eccessivamente croccante, appena sfornato il pane lo si avvolge per qualche minuto in un telo.
Io lo preparo ogni 4-5 giorni, durante i quali rinfresco la pasta madre solo se prevedo di averne bisogno in grandi quantitativi, altrimenti è sufficiente il rinfresco fatto prima di panificare, come sopra indicato.
RICORDARE SEMPRE DI TENERE UN PEZZO DI IMPASTO (LA MADRE) PER LA PANIFICAZIONE SUCCESSIVA!
Lo facevo anche prima, ma più saltuariamente, il che mi impediva di utilizzare la pasta madre: diciamo che avrei anche potuto utilizzarla, ma dovendo comunque rinfrescarla ogni 3-4 giorni tra una panificazione e l'altra, me ne sarei ritrovata in casa dei veri quantitativi industriali. Perciò, quando decidevo di fare il pane, acquistavo un panetto di lievito fresco o una busta di pasta acida essiccata.
Poi è giunto il momento dell'autoproduzione, a partire proprio dal pane. Da quel momento, nel mio frigorifero "vive" un certo quantitativo di pasta madre (dico vive perchè è come avere una bocca in più da sfamare!), che mi ha dato e continua a dare ottimi risultati.
Per un pane-base (quello che preparo per il consumo quotidiano della famiglia) seguo questo semplice procedimento. E' un po' lungo ma non complicato: una volta che si è preso il ritmo giusto, diventa solo una questione di organizzarsi con i tempi.
Prendo due etti di pasta madre (impasto della panificazione precedente) e li diluisco con un po' di acqua tiepida, dopo 10-15 minuti aggiungo 100 gr di farina, ne faccio una pastella molle che lascio lievitare, coperta, per almeno 2 ore (dato che non ci sono problemi ad aumentare questi tempi, questa operazione può anche essere effettuata la sera, se poi si panifica la mattina).
A questo punto unisco 800 gr di farina semintegrale (ovviamente va bene anche bianca o 100% integrale), 1 cucchiaino pieno di sale, 1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva e acqua tiepida sufficiente ad ottenere un impasto morbido ed elastico, che andrà lavorato per 15-20 minuti a mano (fare il pane è un ottimo esercizio fisico!).
Metto l'impasto nello stampo prescelto (unto o foderato di carta-forno, se non è antiaderente), copro con un telo umido e lo lascio lievitare al caldo per altre due ore. Nel frattempo accendo il forno a 230° e dentro ci metto un pentolino di acciaio con dell'acqua (per apportare la giusta umidità). Cuocio il pane a questa temperatura per i primi 30 minuti, poi lo tolgo dallo stampo, abbasso a 200° e cuocio per altri 15 minuti. Se non si desidera una crosta eccessivamente croccante, appena sfornato il pane lo si avvolge per qualche minuto in un telo.
Io lo preparo ogni 4-5 giorni, durante i quali rinfresco la pasta madre solo se prevedo di averne bisogno in grandi quantitativi, altrimenti è sufficiente il rinfresco fatto prima di panificare, come sopra indicato.
RICORDARE SEMPRE DI TENERE UN PEZZO DI IMPASTO (LA MADRE) PER LA PANIFICAZIONE SUCCESSIVA!