Il week end è stato piacevole.
Venerdì ho cucinato per quasi tutto il giorno, per gli ospiti che avevo a cena e per le uscite dei giorni successivi. La giornata era bellissima: finestre spalancate fino a sera inoltrata, il sole caldo, mi sono persino dimenticata di pranzare tanto ero presa dalle mie faccende, svolte canticchiando "Moon river" (chissà perché mi prendeva bene quella melodia). Ho sfornato due chili di pane, una torta di nocciole e banane, un cake al formaggio, due chili di patatine al forno, una teglia di farinata; ho arrostito il coniglio al dragoncello e preparato il paté da spalmare sul pane di cui sopra. La sera ero stanca morta, ma proprio soddisfatta!
Sabato, gita in questo parco, non eccessivamente lontano da casa (un'oretta e mezza di automobile), dove, tra le altre cose, ho fotografato tanti bei fiori spontanei, i miei preferiti.
Ieri invece abbiamo preso le biciclette e passato la giornata qui in città, a forte Carpenedo, che chi è di qua conosce bene perché è uno dei forti del Campo Trincerato aperti al pubblico, un'oasi di pace a due passi dal centro. Apro una parentesi. Il Campo Trincerato è un patrimonio incredibile che tutti noi, mestrini e veneziani, abbiamo a portata di mano. Le strutture che il Comune ha già acquistato dal Ministero della Difesa (o delle quali ha la disponibilità) sono utilizzate per attività e manifestazioni di vario tipo: fiere, feste paesane, rassegne teatrali, laboratori e uscite esperienziali di educazione ambientale, mostre, visite guidate. Questi forti sono luoghi molto suggestivi perché la natura dentro vi ha lavorato indisturbata, per anni. L'ubicazione di alcuni, poi, è particolarmente fortunata, e quindi tutto quello che vi viene svolto assume un'aria quasi magica. Chiudo la parentesi.
Ho delle cose in arretrato.
La prima è il simpatico premio foca, assegnatomi da Fiordisale (motivazione: perché è un’ineusauribile fonte d’informazioni, perchè mi piace da morire e perché non ci rinuncerei per tutto l’oro del mondo) e da Lenny (che dice che sono grande conoscitrice del mondo gastronomico, tecnica e precisa: un esempio di perizia ben coniugata con la fantasia). Sono molto lusingata, ma ci tengo a precisare: queste due donne mi sopravvalutano!!!
Il problema, adesso, è che faccio mooooolta fatica a riassegnare questo premio... in questa piccola/grande blogosfera sono troppe le persone che mi piacciono, che mi fanno stare bene (anche se solo via monitor), che rallegrano la mia giornata, che la riempiono di notizie-foto-ricette-suggerimenti interessanti, che sento vicine anche se si trovano a migliaia di chilometri di distanza...
Stamattina ho aperto la posta e ho trovato un gentile invito, da parte di Camalyca, blogger che ho conosciuto esattamente in questa occasione, a partecipare al meme fotografico delle cinque cose. Cinque fotografie che rappresentino qualcosa di importante, o che dicano qualcosa in più su di me. Mica facile... allora, cinque immagini prese (quasi) a caso tra le molte che mi sarebbe piaciuto inserire:
Venerdì ho cucinato per quasi tutto il giorno, per gli ospiti che avevo a cena e per le uscite dei giorni successivi. La giornata era bellissima: finestre spalancate fino a sera inoltrata, il sole caldo, mi sono persino dimenticata di pranzare tanto ero presa dalle mie faccende, svolte canticchiando "Moon river" (chissà perché mi prendeva bene quella melodia). Ho sfornato due chili di pane, una torta di nocciole e banane, un cake al formaggio, due chili di patatine al forno, una teglia di farinata; ho arrostito il coniglio al dragoncello e preparato il paté da spalmare sul pane di cui sopra. La sera ero stanca morta, ma proprio soddisfatta!
Sabato, gita in questo parco, non eccessivamente lontano da casa (un'oretta e mezza di automobile), dove, tra le altre cose, ho fotografato tanti bei fiori spontanei, i miei preferiti.
Ieri invece abbiamo preso le biciclette e passato la giornata qui in città, a forte Carpenedo, che chi è di qua conosce bene perché è uno dei forti del Campo Trincerato aperti al pubblico, un'oasi di pace a due passi dal centro. Apro una parentesi. Il Campo Trincerato è un patrimonio incredibile che tutti noi, mestrini e veneziani, abbiamo a portata di mano. Le strutture che il Comune ha già acquistato dal Ministero della Difesa (o delle quali ha la disponibilità) sono utilizzate per attività e manifestazioni di vario tipo: fiere, feste paesane, rassegne teatrali, laboratori e uscite esperienziali di educazione ambientale, mostre, visite guidate. Questi forti sono luoghi molto suggestivi perché la natura dentro vi ha lavorato indisturbata, per anni. L'ubicazione di alcuni, poi, è particolarmente fortunata, e quindi tutto quello che vi viene svolto assume un'aria quasi magica. Chiudo la parentesi.
Ho delle cose in arretrato.
La prima è il simpatico premio foca, assegnatomi da Fiordisale (motivazione: perché è un’ineusauribile fonte d’informazioni, perchè mi piace da morire e perché non ci rinuncerei per tutto l’oro del mondo) e da Lenny (che dice che sono grande conoscitrice del mondo gastronomico, tecnica e precisa: un esempio di perizia ben coniugata con la fantasia). Sono molto lusingata, ma ci tengo a precisare: queste due donne mi sopravvalutano!!!
Il problema, adesso, è che faccio mooooolta fatica a riassegnare questo premio... in questa piccola/grande blogosfera sono troppe le persone che mi piacciono, che mi fanno stare bene (anche se solo via monitor), che rallegrano la mia giornata, che la riempiono di notizie-foto-ricette-suggerimenti interessanti, che sento vicine anche se si trovano a migliaia di chilometri di distanza...
Stamattina ho aperto la posta e ho trovato un gentile invito, da parte di Camalyca, blogger che ho conosciuto esattamente in questa occasione, a partecipare al meme fotografico delle cinque cose. Cinque fotografie che rappresentino qualcosa di importante, o che dicano qualcosa in più su di me. Mica facile... allora, cinque immagini prese (quasi) a caso tra le molte che mi sarebbe piaciuto inserire:
Questi due soggetti non sono due clochard in erba ma i miei figli, Tobia e Francesco. Croce e delizia di mamma e papà.
Questa è l'immagine che mi passa davanti agli occhi ogni sera d'estate, al rientro dalla spiaggia. La foto è scattata dal ferry boat delle 19,10. Venezia è una città magica, ma di sera lo è ancora di più.
Dintorni di Pienza, giugno 2003: il salvaschermo del mio computer da ormai 5 anni.
Ai miei piedi da 12 anni: acquistati a Dublino nel luglio 1996, a fine vacanza con i soldi della caparra dell'auto a noleggio. I loro predecessori erano eroicamente caduti a pezzi qualche tempo prima (sembravano le scarpe di Pippi Calzelunghe: acquistati quando in Italia arrivavano soltanto i numeri da uomo, non avevo avuto altra scelta che comprare un bel 39 - io porto il 37). Anche se non sono una maniaca delle scarpe, ogni tanto mi piace comprarmi qualcosa di diverso, ma alla fine ho sempre questi addosso (mentre d'estate ho un paio di sandalacci Timberland, anche quelli ormai d'annata, che solo dalla passata stagione ho cominciato a lasciare da parte in favore di un paio di Birkenstock).
Il mio orto pensile: d'estate è più bruciato dal sole della Death Valley (ci mancano solo i teschi dei bisonti), e sopravvivono solo le piante da macchia mediterranea (il rosmarino, il rosmarino e... il rosmarino). Quindi devo approfittarne nei mesi intermedi, cioè da adesso fino a giugno.
Veramente avrei ancora in sospeso anche il meme dei 7 segreti... mica me ne sono dimenticata (Stella mi aveva girato l'invito, ormai più di un mese fa), è solo che... non sono riuscita a trovarne così tanti, di segreti!
Da domani ricomincio a pubblicare ricette, promesso.
Veramente avrei ancora in sospeso anche il meme dei 7 segreti... mica me ne sono dimenticata (Stella mi aveva girato l'invito, ormai più di un mese fa), è solo che... non sono riuscita a trovarne così tanti, di segreti!
Da domani ricomincio a pubblicare ricette, promesso.