Chi riceve gli aggiornamenti del mio blog via feed reader si chiederà che casino sto facendo con questo post... è che non so usare molto bene Flickr (ok, diciamola tutta: non lo so usare quasi per niente!)...
A quanto pare una cara amica è stata affascinata dalla fotografia di questa frittata: complice, evidentemente, il clima quasi autunnale del momento... sebbene oggi sia stata una splendida giornata di sole (dopo tre giorni consecutivi di pioggia), la temperatura qui a Venezia è piuttosto bassa, e forse nemmeno a Parigi il clima è ancora quello estivo... insomma, Mariluna mi ha chiesto la ricetta, e io sono contenta di condividerla con lei e con tutti coloro che passano di qua. Che poi, in sé, non è niente di particolare, ma con la frescura di questi giorni... può risultare piacevole.
La verza non è di stagione: questa l'avevo preparata e messa via un paio di mesi fa. Preparo spesso vaschette di verdura stufata che poi congelo: così, in caso di bisogno, ho già pronto il condimento per un risotto, una frittata, una torta salata. Passato al mixer, diventa la base per una vellutata extra rapida. Non di rado è anche un modo per riutilizzare i cosiddetti "scarti" che scarti non sono: nel caso della verza, le foglie esterne e il cuore più duro.
La verza (ma può trattarsi anche di finocchio, cavolo cappuccio, cavolfiore, radicchio... be', vi capiterà ogni tanto di pulire la verdura e di pensare che vi piange il cuore a buttare tanta roba buona) va sminuzzata, quindi stufata a pentola coperta, con poco olio e.v.o., un po' di sale e un goccio d'acqua, finché risulta abbastanza morbida. Poi si usa subito, oppure si congela.
Per quattro persone servono:
400 gr di verza
4 uova
olio e.v.o.
sale e pepe
6-7 fette di pancetta piacentina
Cuocere la verza come sopra indicato, in una padella del diametro di 22-24 cm. In una ciotola battere le uova con un pizzico di sale e una macinata di pepe, poi unire la verza intiepidita e mescolare bene.
Trasferire il composto nella padella precedentemente utilizzata, sul fondo della quale si saranno disposte a raggera le fette di pancetta. Cuocere a fuoco moderato, con il coperchio, per 10 minuti (o finché la frittata sarà asciutta anche sopra), sformare rovesciandola su un piatto di adeguata dimensione e portare in tavola.
La pancetta piacentina (ci si può anche concedere una fettina di insaccato, ogni tanto... basta non esagerare!) è dolcemente speziata e ben si accosta al sapore deciso della verza.
La verza non è di stagione: questa l'avevo preparata e messa via un paio di mesi fa. Preparo spesso vaschette di verdura stufata che poi congelo: così, in caso di bisogno, ho già pronto il condimento per un risotto, una frittata, una torta salata. Passato al mixer, diventa la base per una vellutata extra rapida. Non di rado è anche un modo per riutilizzare i cosiddetti "scarti" che scarti non sono: nel caso della verza, le foglie esterne e il cuore più duro.
La verza (ma può trattarsi anche di finocchio, cavolo cappuccio, cavolfiore, radicchio... be', vi capiterà ogni tanto di pulire la verdura e di pensare che vi piange il cuore a buttare tanta roba buona) va sminuzzata, quindi stufata a pentola coperta, con poco olio e.v.o., un po' di sale e un goccio d'acqua, finché risulta abbastanza morbida. Poi si usa subito, oppure si congela.
Per quattro persone servono:
400 gr di verza
4 uova
olio e.v.o.
sale e pepe
6-7 fette di pancetta piacentina
Cuocere la verza come sopra indicato, in una padella del diametro di 22-24 cm. In una ciotola battere le uova con un pizzico di sale e una macinata di pepe, poi unire la verza intiepidita e mescolare bene.
Trasferire il composto nella padella precedentemente utilizzata, sul fondo della quale si saranno disposte a raggera le fette di pancetta. Cuocere a fuoco moderato, con il coperchio, per 10 minuti (o finché la frittata sarà asciutta anche sopra), sformare rovesciandola su un piatto di adeguata dimensione e portare in tavola.
La pancetta piacentina (ci si può anche concedere una fettina di insaccato, ogni tanto... basta non esagerare!) è dolcemente speziata e ben si accosta al sapore deciso della verza.