Ebbene si, alla fine ci sono cascata anch'io. Dove? In che cosa? Ma nella curiosità di provare il tè matcha, naturalmente.
Premetto che io non sono un' esperta di tè, è una bevanda che mi piace ma che trangugio a litri da grosse mugs, e solo ogni tanto me ne concedo di qualche tipo particolare, nelle tazze di porcellana e seguendo (più o meno) il rituale inglese del riscaldamento della teiera e via dicendo.
Pertanto l'acquisto di questo tè, o meglio, di questa impalpabile polvere di tè, è scaturito non dalla curiosità di berlo (non ci ho nemmeno provato) ma dal vedere e rivedere, nella blogosfera, bellissimi dolci colorati di verde grazie a questo magico ingrediente.
Quindi qualche tempo fa (perché questa ciambella non è recentissima, ma mi ero sempre scordata di postarla) ho provato anch'io, e questo è stato il risultato. Forse non ne ho usato abbastanza, oppure il calore ha interferito con la colorazione, perché mi pare di aver letto da qualche parte che più la cottura del matcha è prolungata, meno il colore è brillante, quindi sono preferibili dolcetti piccoli piuttosto che torte, così da abbreviarne l'esposizione al calore.
Proprio in questi giorni, quella che io considero la "maga del matcha" ha pubblicato l'ennesima splendida ricetta, mi sa che dovrei prendere qualche ripetizione da lei!
Comunque è anche vero che dal vivo i colori di questa torta erano un tantino più accesi, purtroppo la mia fotocamera... non ce la fa, molto semplicemente.
Mi piacerebbe provare ad utilizzarlo come colorante nella glassatura dei biscotti, dato che non utilizzo i coloranti alimentari che si trovano in bottiglietta nelle drogherie (saranno pure naturali, ma... c'è sempre qualche "ma" di troppo che mi frena).
La ricetta è veloce, potete copiare questa e sostituire il cioccolato a scaglie con, rispettivamente, 1 cucchiaino pieno di tè matcha in metà impasto, e 50 gr di cioccolato fondente fuso a bagnomaria, nell'altro mezzo impasto.
L'effetto decorativo è accentuato dall'uso dello stampo da kugelhopf.
Premetto che io non sono un' esperta di tè, è una bevanda che mi piace ma che trangugio a litri da grosse mugs, e solo ogni tanto me ne concedo di qualche tipo particolare, nelle tazze di porcellana e seguendo (più o meno) il rituale inglese del riscaldamento della teiera e via dicendo.
Pertanto l'acquisto di questo tè, o meglio, di questa impalpabile polvere di tè, è scaturito non dalla curiosità di berlo (non ci ho nemmeno provato) ma dal vedere e rivedere, nella blogosfera, bellissimi dolci colorati di verde grazie a questo magico ingrediente.
Quindi qualche tempo fa (perché questa ciambella non è recentissima, ma mi ero sempre scordata di postarla) ho provato anch'io, e questo è stato il risultato. Forse non ne ho usato abbastanza, oppure il calore ha interferito con la colorazione, perché mi pare di aver letto da qualche parte che più la cottura del matcha è prolungata, meno il colore è brillante, quindi sono preferibili dolcetti piccoli piuttosto che torte, così da abbreviarne l'esposizione al calore.
Proprio in questi giorni, quella che io considero la "maga del matcha" ha pubblicato l'ennesima splendida ricetta, mi sa che dovrei prendere qualche ripetizione da lei!
Comunque è anche vero che dal vivo i colori di questa torta erano un tantino più accesi, purtroppo la mia fotocamera... non ce la fa, molto semplicemente.
Mi piacerebbe provare ad utilizzarlo come colorante nella glassatura dei biscotti, dato che non utilizzo i coloranti alimentari che si trovano in bottiglietta nelle drogherie (saranno pure naturali, ma... c'è sempre qualche "ma" di troppo che mi frena).
La ricetta è veloce, potete copiare questa e sostituire il cioccolato a scaglie con, rispettivamente, 1 cucchiaino pieno di tè matcha in metà impasto, e 50 gr di cioccolato fondente fuso a bagnomaria, nell'altro mezzo impasto.
L'effetto decorativo è accentuato dall'uso dello stampo da kugelhopf.