Ecco dunque che fine hanno fatto i fiori di tarassaco - o denti di leone, che dir si voglia - raccolti sabato pomeriggio: impastati nei biscotti!
La ricetta me l'ha girata Terry, che a sua volta l'aveva presa qui e ripubblicata qui.
Era giugno scorso, quando mi mise per la prima volta la pulce nell'orecchio, durante una piacevole cena veneziana. Ogni tanto mi tornava in mente, ma non era mai il momento giusto... adesso che finalmente i campi sono invasi da questi gioiosi fiori, l'esperimento non poteva essere rinviato.
La ricetta me l'ha girata Terry, che a sua volta l'aveva presa qui e ripubblicata qui.
Era giugno scorso, quando mi mise per la prima volta la pulce nell'orecchio, durante una piacevole cena veneziana. Ogni tanto mi tornava in mente, ma non era mai il momento giusto... adesso che finalmente i campi sono invasi da questi gioiosi fiori, l'esperimento non poteva essere rinviato.
Riscrivere qui la ricetta mi pare superfluo (sopra è linkata in due versioni: pesata in grammi ed in cups). Questi biscotti risultano molto asciutti (nonostante quando li si sforna non appaiano tali), ottimi da inzuppare nel caffè al latte. Sono profumatissimi, non solo durante e dopo la cottura, ma anche prima (e non capita spesso che un impasto crudo emani vero profumo).
Mi sembra che questa ricetta abbia tutte le carte in regola per partecipare alla plagio-raccolta della Trattoria, eloquentemente denominata La ricetta del vicino è sempre più saporita.
Anzi, colgo l'occasione per invitare tutti a partecipare numerosi. Numerosi ma... corretti!
Mi sembra che questa ricetta abbia tutte le carte in regola per partecipare alla plagio-raccolta della Trattoria, eloquentemente denominata La ricetta del vicino è sempre più saporita.
Anzi, colgo l'occasione per invitare tutti a partecipare numerosi. Numerosi ma... corretti!