Berlino è una strana città. Ha bisogno di tempo per essere colta ed interiorizzata, per essere capita veramente. La sua disorganicità prima stordisce, disorienta. Poi ammalia. Vuoti e pieni dove meno ce li si aspetta. Vuoti non ancora riempiti in pieno centro cittadino (già, ma quale centro? dopo 20 anni dalla riunificazione la sensazione di sdoppiamento è ancora così tangibile...), aree periferiche pullulanti di vera vita. E ovunque il passato che riemerge, in ogni sua sfaccettatura. Perché ciò che non si può dimenticare diventa spettacolo, e forse è l'unico modo per poterci convivere.
I resti del muro sono una Disneyland della Guerra Fredda. Le mirabolanti costruzioni di Potsdamer Platz lasciano senza fiato - ma il "buco" creato dalle bombe del '45 e dal successivo abbandono ancora non è stato del tutto colmato, a me ha dato un po' la sensazione di cattedrale nel deserto. Il numero strabiliante di musei, di cui la città va giustamente orgogliosa, non può lasciare dubbi sulla ricchezza culturale che l'ha caratterizzata per lunghi periodi, certamente fin dai tempi di Federico il Grande. La necessità, scaramantica e quasi masochistica, di mostrare in ogni suo aspetto l'orrore del nazismo e dell'Olocausto, mette angoscia ma è perfettamente comprensibile.
I resti del muro sono una Disneyland della Guerra Fredda. Le mirabolanti costruzioni di Potsdamer Platz lasciano senza fiato - ma il "buco" creato dalle bombe del '45 e dal successivo abbandono ancora non è stato del tutto colmato, a me ha dato un po' la sensazione di cattedrale nel deserto. Il numero strabiliante di musei, di cui la città va giustamente orgogliosa, non può lasciare dubbi sulla ricchezza culturale che l'ha caratterizzata per lunghi periodi, certamente fin dai tempi di Federico il Grande. La necessità, scaramantica e quasi masochistica, di mostrare in ogni suo aspetto l'orrore del nazismo e dell'Olocausto, mette angoscia ma è perfettamente comprensibile.
I visitatori sono attratti da tutto questo come le mosche dal miele, e tutti in qualche modo partecipano a questa gigantesca, catartica, interminabile seduta di autoanalisi.
E' stato faticoso vivere una città come questa in maniera totalmente serena. Mille domande mi assalivano ad ogni angolo di strada, davanti ad ogni monumento, di fronte ad ogni edificio troppo nuovo in un posto in cui certamente prima c'era qualcosa di molto vecchio.
Ma qui sta la forza di Berlino: costringe a pensare e ad aguzzare i sensi. Mette alla prova il visitatore, che accettando di stare al gioco non può che guadagnarci.
In questo senso, forse non c'è altra capitale europea che faccia altrettanto.
Ma insomma, penserà qualcuno, alla fine di tutti questi giri di parole, 'sta città ti è piaciuta si o no? Valeva la pena passarci le vacanze estive? La risposta è: si, assolutamente! Purtroppo 15 giorni sono pochi: solo per parlare di musei, ce ne sono quasi 170...
Difficile - impossibile - stilare un elenco di quello che mi è piaciuto di più, di quello che consiglierei di vedere... non ho visto o fatto abbastanza!
Posso solo dire: andateci con calma e girate in bicicletta più che potete. Noi abbiamo pedalato tanto, tantissimo: d'altra parte, non c'è mezzo migliore per spostarsi, in una città che lo permette agevolmente. E poi, c'è così tanto verde: lunghe rive ombrose, parchi enormi, boschi, fattorie, giardini di ogni sorta e dimensione... una città in cui la campagna circostante sembra entrare in tutti i modi!
Come poteva non piacermi???
E' stato faticoso vivere una città come questa in maniera totalmente serena. Mille domande mi assalivano ad ogni angolo di strada, davanti ad ogni monumento, di fronte ad ogni edificio troppo nuovo in un posto in cui certamente prima c'era qualcosa di molto vecchio.
Ma qui sta la forza di Berlino: costringe a pensare e ad aguzzare i sensi. Mette alla prova il visitatore, che accettando di stare al gioco non può che guadagnarci.
In questo senso, forse non c'è altra capitale europea che faccia altrettanto.
Ma insomma, penserà qualcuno, alla fine di tutti questi giri di parole, 'sta città ti è piaciuta si o no? Valeva la pena passarci le vacanze estive? La risposta è: si, assolutamente! Purtroppo 15 giorni sono pochi: solo per parlare di musei, ce ne sono quasi 170...
Difficile - impossibile - stilare un elenco di quello che mi è piaciuto di più, di quello che consiglierei di vedere... non ho visto o fatto abbastanza!
Posso solo dire: andateci con calma e girate in bicicletta più che potete. Noi abbiamo pedalato tanto, tantissimo: d'altra parte, non c'è mezzo migliore per spostarsi, in una città che lo permette agevolmente. E poi, c'è così tanto verde: lunghe rive ombrose, parchi enormi, boschi, fattorie, giardini di ogni sorta e dimensione... una città in cui la campagna circostante sembra entrare in tutti i modi!
Come poteva non piacermi???