Non sono la sola che, al rientro da Berlino, è stata presa dalla nostalgia per i suoi sapori. O almeno per alcuni. Maricler e Fabrizio hanno preparato bagels davvero invitanti, come quelli che si mangiano nel vecchio quartiere ebraico della città.
Io ho approfittato della giornata non troppo calda (c'è un temporale che gira da ore, l'aria è decisamente fresca) e del fatto che ho trovato da NaturaSì dei bei cavoli rossi e le prime mele Royal Gala della nuova stagione, per rifare un piatto tipicamente da taverna: il cavolo rosso con le mele, che accompagna molte portate di carne di maiale, ovviamente innaffiate da ottime birre.
Non so nel resto della Germania (dove comunque mi è capitato di mangiarlo), ma a Berlino è così diffuso che nei negozi di generi alimentari (al KaDeWe, per esempio: luogo che meriterebbe un post tutto suo) si trova in vendita già pronto da scaldare, confezionato in buste sottovuoto.
Rispetto alle ricette più tradizionali, ho apportato qualche variante dovuta al poco tempo disponibile e alla necessità di smaltire una bottiglia di aceto balsamico (non tradizionale, ovviamente: quella è tutta un'altra storia), acquistata da precedenti partner di scambio casa - io non amo condire le insalate con l'aceto, quindi qui una bottiglia può durare anche anni... allora, mi sono detta, ecco l'occasione giusta per vuotarla un po'.
Per 4 persone:
1/2 cavolo rosso
1 cipolla bianca
1 mela
1 cucchiaio di confettura di mirtilli
100 ml di aceto balsamico
1/2 cucchaino di mix di spezie La Saporita
olio e.v.o.
1 pizzico di sale
Tritare la cipolla e soffriggerla molto dolcemenete nell'olio caldo, in una padella dal fondo pesante. Unire il cavolo affettato molto sottilmente e la mela sbucciata e tagliata a dadini. Sfumare con l'aceto balsamico, aggiungere le spezie, i mirtilli, salare, mescolare bene e coprire. Cuocere finché il tutto sarà morbido.
Ho servito questo contorno con fettine di seitan (semplicemente rosolate in poco olio e.v.o.) e riso thai bollito.
Allora, torniamo a parlare un po' di Berlino.
Di cucina. Bè, non serve dire che, come in qualsiasi altra grande capitale, si trova ormai di tutto, specialmente in centro, dove lo spirito berlinese tende a scemare un po'. Ma basta abbandonare le grandi arterie commerciali (e i poli di concentrazione turistica), per trovare piccoli ed accoglienti locali che servono piatti tradizionali molto ben fatti, o specialità di altri Paesi ugualmente genuine - e a volte si spende davvero una fesseria.
Ci siamo trovati molto bene nei bio bistrot: ce ne sono di vario genere, annessi a panifici/pasticcerie, supermercati, negozietti di commercio equo. Uno che proprio ci è piaciuto tanto è di fronte al Museo di Storia Naturale*: un piccolo negozio solidal con annesse una saletta bar e un'altra dove sedere più comodamente (quattro tavoli in tutto). La cucina è veg-turca, tutto quello che abbiamo assaggiato era davvero buonissimo (come la mia zuppa calda di peperoni). Per mangiare in quattro abbiamo speso meno di 20 euro!
Al Domäne Dahlem (e anche questo meriterebbe un bel post!), dove abbiamo passato un pomeriggio davvero piacevole, si tiene il mercato contadino (tutto da agricoltura biologica), e anche il biergarten è rigorosamente bio!
Vicino a casa avevamo due punti vendita della catena Lindner, una gastronomia e un panificio: sembrano delle gioiellerie ma i prodotti sono davvero ottimi, e il pane, anche il più buono, costa quanto da noi quello industriale del supermercato. Il pane... pane con semi e farine di ogni genere, da scegliere secondo il momento della giornata, le pietanze e le bevande che dovrà accompagnare.
Noi stavamo in una zona, la parte nord di Wilmersdorf, dall'atmosfera molto... parigina! Gli edifici di inizio '900 sono rimasti indenni durante la guerra, le strade sono strette, alberate, costeggiate da bei negozi, caffè e ristorantini. Uno che abbiamo provato e che ci è piaciuto parecchio è Hamlet, che serve cucina tedesca con influenze francesi, piatti mediorientali e vegetariani.
Anche nei musei capita di mangiare bene (mica dappertutto... ma in alcuni si): al Deutsches Historisches Museum (museo di storia tedesca) servono torte strepitose (ottimo quindi per una pausa caffè), e vale la pena di visitare il bellissimo Museo Ebraico di lunedì pomeriggio, per poi fermarsi a cenare al suono di musica klezmer.
*Questo museo è talmente adatto ai bambini da organizzare, su prenotazione, feste di compleanno per piccoli utenti tra i 7 e i 12 anni!
Io ho approfittato della giornata non troppo calda (c'è un temporale che gira da ore, l'aria è decisamente fresca) e del fatto che ho trovato da NaturaSì dei bei cavoli rossi e le prime mele Royal Gala della nuova stagione, per rifare un piatto tipicamente da taverna: il cavolo rosso con le mele, che accompagna molte portate di carne di maiale, ovviamente innaffiate da ottime birre.
Non so nel resto della Germania (dove comunque mi è capitato di mangiarlo), ma a Berlino è così diffuso che nei negozi di generi alimentari (al KaDeWe, per esempio: luogo che meriterebbe un post tutto suo) si trova in vendita già pronto da scaldare, confezionato in buste sottovuoto.
Rispetto alle ricette più tradizionali, ho apportato qualche variante dovuta al poco tempo disponibile e alla necessità di smaltire una bottiglia di aceto balsamico (non tradizionale, ovviamente: quella è tutta un'altra storia), acquistata da precedenti partner di scambio casa - io non amo condire le insalate con l'aceto, quindi qui una bottiglia può durare anche anni... allora, mi sono detta, ecco l'occasione giusta per vuotarla un po'.
Per 4 persone:
1/2 cavolo rosso
1 cipolla bianca
1 mela
1 cucchiaio di confettura di mirtilli
100 ml di aceto balsamico
1/2 cucchaino di mix di spezie La Saporita
olio e.v.o.
1 pizzico di sale
Tritare la cipolla e soffriggerla molto dolcemenete nell'olio caldo, in una padella dal fondo pesante. Unire il cavolo affettato molto sottilmente e la mela sbucciata e tagliata a dadini. Sfumare con l'aceto balsamico, aggiungere le spezie, i mirtilli, salare, mescolare bene e coprire. Cuocere finché il tutto sarà morbido.
Ho servito questo contorno con fettine di seitan (semplicemente rosolate in poco olio e.v.o.) e riso thai bollito.
Allora, torniamo a parlare un po' di Berlino.
Di cucina. Bè, non serve dire che, come in qualsiasi altra grande capitale, si trova ormai di tutto, specialmente in centro, dove lo spirito berlinese tende a scemare un po'. Ma basta abbandonare le grandi arterie commerciali (e i poli di concentrazione turistica), per trovare piccoli ed accoglienti locali che servono piatti tradizionali molto ben fatti, o specialità di altri Paesi ugualmente genuine - e a volte si spende davvero una fesseria.
Ci siamo trovati molto bene nei bio bistrot: ce ne sono di vario genere, annessi a panifici/pasticcerie, supermercati, negozietti di commercio equo. Uno che proprio ci è piaciuto tanto è di fronte al Museo di Storia Naturale*: un piccolo negozio solidal con annesse una saletta bar e un'altra dove sedere più comodamente (quattro tavoli in tutto). La cucina è veg-turca, tutto quello che abbiamo assaggiato era davvero buonissimo (come la mia zuppa calda di peperoni). Per mangiare in quattro abbiamo speso meno di 20 euro!
Al Domäne Dahlem (e anche questo meriterebbe un bel post!), dove abbiamo passato un pomeriggio davvero piacevole, si tiene il mercato contadino (tutto da agricoltura biologica), e anche il biergarten è rigorosamente bio!
Vicino a casa avevamo due punti vendita della catena Lindner, una gastronomia e un panificio: sembrano delle gioiellerie ma i prodotti sono davvero ottimi, e il pane, anche il più buono, costa quanto da noi quello industriale del supermercato. Il pane... pane con semi e farine di ogni genere, da scegliere secondo il momento della giornata, le pietanze e le bevande che dovrà accompagnare.
Noi stavamo in una zona, la parte nord di Wilmersdorf, dall'atmosfera molto... parigina! Gli edifici di inizio '900 sono rimasti indenni durante la guerra, le strade sono strette, alberate, costeggiate da bei negozi, caffè e ristorantini. Uno che abbiamo provato e che ci è piaciuto parecchio è Hamlet, che serve cucina tedesca con influenze francesi, piatti mediorientali e vegetariani.
Anche nei musei capita di mangiare bene (mica dappertutto... ma in alcuni si): al Deutsches Historisches Museum (museo di storia tedesca) servono torte strepitose (ottimo quindi per una pausa caffè), e vale la pena di visitare il bellissimo Museo Ebraico di lunedì pomeriggio, per poi fermarsi a cenare al suono di musica klezmer.
*Questo museo è talmente adatto ai bambini da organizzare, su prenotazione, feste di compleanno per piccoli utenti tra i 7 e i 12 anni!